LUNEDI' 10 GIUGNO 1940 ORE 18,10
BERGAMO PIAZZA LITTORIO
LA POPOLAZIONE ACCORRE IN MASSA
PER ASCOLTARE IL DISCORSO DI MUSSOLINI
DELLA PROCLAMAZIONE DELL' ENTRATA IN GUERRA
10 settembre 1943- una colonna motorizzata germanica proveniente da
Brescia occupa la città dopo essersi ricongiunta con un gruppo di avieri che
presiedeva l’ aeroporto di Orio.
DISLOCAMENTI DELLE FORZE ARMATE ITALO/TEDESCHE IN CITTA'
1) Palazzo Frizzoni – sede del Podestà
2) Via Angelo Mai angolo Foro Boario – Opera Nazionale Balilla
3 ) Casa del fascio – sede
del Partito Fascista Repubblicano
4) Via T. Tasso 6 – sede della Prefettura
5) Via T. Tasso 14 - sede del Gruppo corazzato Leonessa
6) Via T. Tasso 16 - uffici del
Tribunale speciale per la difesa dello Stato
7) Via Galliccioli – sede della 612a Compagnia Ordine Pubblico 'Bergamo'
della GNR
8) Caserma 'Montelungo' - sede del
Comando presidio aeronautico e della
Polizia militare tedesca
9) Largo Porta Nuova – sezione bergamasca del partito nazionalsocialista
(NSDAP)
10) Lazzaretto – caserma “Seriate”, sede del 17° reggimento di fanteria
11) Piazza Dante – Presidenza del Tribunale speciale per la difesa dello
stato
12 ) Via Suardi Caserma Scotti
- sede del primo Squadrone autonomo di cavalleria
13) Via Zambonate 33 – sede del gruppo rionale fascista
14) S. Agostino - sede del Distretto militare di Bergamo
15 Teatro Sociale – sede del gruppo rionale di Città Alta
16 ) Via Locatelli 61 – convento delle monache domenicane divenuto
carcere
17) Cittadella – presidi militari e uffici tedeschi
18) Collegio Baroni – carcere del Tribunale militare tedesco
19) Seminario vescovile – comando militare (MK 1016) delle truppe
tedesche
20) Convento San Francesco - sede del 612° Comando provinciale della
Guardia nazionale repubblicana.
21) Viale Vittorio Emanuele 26 – sede del comando bergamasco delle SS
22) Via Mario Bianco 1 – sede della Questura
23) Via XX Settembre 6 – centro
arruolamento delle SS italiane, Allo stesso numero era anche la sede del
Comando Tappa della X Mas.
Entrambi gli uffici si trasferirono poi in via Clara Maffeis 2, allora via Gino Negri.
Entrambi gli uffici si trasferirono poi in via Clara Maffeis 2, allora via Gino Negri.
24) Via Garibaldi 25 - villa Venier - sede dello Stato Maggiore
dell'Esercito della RSI
25) Villa Bizioli - sede della
Flak e comando della contraerea tedesca
Partito Fascista Repubblicano Federazione di Bergamo
Tessera provvisoria
rilasciata in data 15 settembre 1943
A BERGAMO OLTRE IL POLIGRAFICO DELLO STATO E LA DIREZIONE DELLA BANCA D’
ITALIA VIENE INSEDIATO IL MINISTERO DELL' ECONOMI CORPORATIVA
GUIDATO DALL' ING. ANGELO TARCHI
CHE DAL 1° GENNAIO 1944 SUCCEDETTE A SILVIO GAI
CHE DAL 1° GENNAIO 1944 SUCCEDETTE A SILVIO GAI
TARCHI AL BALCONE DEL MINISTERO
GAZZETTA UFFICIALE D’
ITALIA
9 MARZO 1944 A. E.F.
XXII
14 settembre 1943- viene pubblicata una chiamata di legionari presso il
comando della Milizia
15 settembre 1943- in città si tiene una riunione di fascisti
2 ottobre 1943- viene sostituito il Prefetto dr. Gianni Trapani con
Raffaele Redogna
21 ottobre 1943-viene nominato nuovo Prefetto Emilio Grazioli ed il bergamasco Cesare Augusto Carnazzi
diventa Prefetto di Aosta
11 novembre 1943- Alberto Belli è il nuovo Questore
28 ottobre 1943- inizia la pubblicazione il quotidiano “Bergamo
Repubblicana” quale voce del fascismo locale, lo dirige Arturo Abati e capo
redattore Franco Gracis
11 novembre 1943- la G.N.R. compie
un’ azione contro la cosi detta “Banda della Maresana”
29 novembre 1943- a Lovere vengono
uccisi da badogliani il notaio Paolo Rosa e l’ impiegato dell’ ILVA Giuseppe
Cortesi. La G.N.R. iniziano subito la caccia ai responsabili e tredici partigiani vengono catturati,
verranno tutti fucilati nei luoghi dove sono stati uccisi i due esonenti fascisti
2 gennaio 1944- il legionario Antonio Cristofero viene aggredito e
malmenato in città
5 gennaio 1944-la G.N.R. uccide in Bergamo in via Paleocapa,Vittorio
Perico
5 gennaio 1944- a Zogno i partigiani feriscono il brigadiere Cristoforo
Bonzi della G.N.R. e il milite forestale Simeone Licini
6 gennaio 1944- a Zambla la G.N.R. cattura quindici partigiani della
brigata “Matteotti”
16 gennaio 1944- a Zambla la
compagnia “O.P.” si scontra con i partigiani della brigata “Matteotti”
vengono catturati quindici partigiani e uno muore nello scontro
20 gennaio 1945- il tribunale tedesco condanna a morte Cesare Consonni
per detenzione d’armi e favoreggiamento del nemico
20 gennaio 1945– sfila per la città il gruppo “Terraciano” dell’
Aviazione Repubblicana in partenza per il fronte orientale
20 gennaio 1944- a Tagliuno la brigata “Garibaldi” uccide un milite
forestale e ne ferisce due
1 febbraio 1944 in città vige il coprifuoco dalle ventitrè alle cinque
4 febbraio 1944- Emilio Grazioli viene confermato capo della provincia,
affiancato dal vice prefetto dr. Bianchi di Lavagna. Il rag. Angelo
Berizzi federale del P.F.R. subentra al
triunvirato, eletto dagli iscritti, che fino a quel momento aveva retto la
federazione provinciale La città di Bergamo ha per segretario del fascio il
tenente Umberto Locatelli ed è divisa in quattro gruppi rionali. Hanno aderito
in tutta la provincia 4500 cittadini. Segretaria femminile è la professoressa Myriam Bondioli con 1110
iscritte delle quali 484 in città
16 febbraio 1944- a Zambla la G.N.R. ha uno scontro con i partigiani
18 febbraio 1944- la “Voce Repubblicana” denuncia l’ esosità della
borsa nera
2 marzo 1944- in tutta l’ Italia settentrionale si verifica uno
sciopero generale dell’ industria, in provincia scioperano la Dalmine la Rumi e
la Meli
4 marzo 1944- l’ ing. Antonio Berizzi viene nominato commissario
prefettizio al comune di Bergamo
10 marzo 1944- un gruppo di militari aggredisce sul Sentierone alcuni
giovani considerati degli imboscati
18 marzo 1944- a Zogno e San Pellegrino vengono sparati colpi di arma
da fuoco contro le caserme della G.N.R. le case del Fascio e abitazioni di
fascisti
20 marzo 1944- viene sostituito il ten. col. Von Detten con il col. Hahn
al comando tedesco della piazza
21 marzo 1944- il coprifuoco in città è dalle ventiquattro alle cinque
mentre in provincia inizia alle ventitrè
22 marzo 1944- presso la federazione fascista è aperto un ufficio di
arruolamento per la costituzione di un reparto provinciale localmente noto come “compagnia volontari garibaldine”.
Comandante è il maggiore Giuseppe Troiani, gli uomini vengono addestrati dal
ten. Gambara
3 aprile 1944- nelle valli a causa di iniziative partigiane in
particolare a Foppolo, Gromo e Gorno il
coprifuoco viene anticipato alle ventuno, a Misana i contadini
sospendono la trebbiatura per paura di rappresaglie
5 aprile 1944-al comando provinciale dell’ esercito il col. Albertazzi
sostituisce il col. Ferruccio Bianchi
6 aprile 1944-il giornale “Bergamo Repubblicana” apre una
sottoscrizione per la raccolta di fondi destinati all’ offerta di paracaduti
all’ Aviazione Repubblicana
13 aprile 1944- la “O.P.” compi un rastrellamento contro la brigata
“Camozzi” ad Ardesio e Gromo
16 aprile 1944-dalla città parte un reparto di alpini del 2° Reggimento
Artiglieria da montagna
22 luglio 1944- rastrellamento a Villa d’ Ogna
23 aprile 1944- a Sovere viene ucciso l’ aiutante della G.N.R.
25 aprile 1944 a Sovere vengono uccisi due militi della G.N.R.
2 maggio 1944- volontarie bergamasche , tra di loro la dott.ssa Anna
Petrali Cicogna, partono per Venezia dove
partecipano al I° corso Servizio Ausiliario Femminile. il comando S.A.F. di
Bergamo aveva sede presso la Casa Littoria mentre l’ accantonamento era presso
l’ Istituto Tecnico di via T. Tasso Vi era inoltre per le ausiliarie fra le
quali un medico la dott.ssa Mazza de Piccoli , presso la stazione ferroviaria,
un posto di ristoro lo stato maggiore del S.A.F. di Bergamo oltre che sulla
comandante contava su di un
vice-comandante la dott.ssa Emma Rossi, su due capi gruppo Irene Bettinelli
responsabile per l’ addestramento e Anna Lia Lojola. Pare che alla fine delle
ostilità le ausiliarie giustiziate non furono meno di seimila
7 maggio 1944- la compagnia “O.P.” rientra dall’ addestramento, la
compagnia “O.P.” del 612° comando provinciale di Bergamo aveva una forza di 150
militi, 20 sottufficiali sette ufficiali, comandante il cap. Aldo Resmini, vice
il ten. Luigi Bolis, ufficiali i tenenti Eugenio Bini, Bruni Gazzola, Franco
Mangialardo Bruno Brunotti Luigi Mariotti. Sottufficiali angelo Gualdi,
Vincenzo Agostinelli, giulio Allegretti, Lino Peruta e i brigadieri Beretta,
Gusmini, Bersani, Caldara, Pelliccioli, Pezzotta. Passani, Assolari,
completavano l’ organico quattro ausiliarie. La massa dei militi è di sicura
fede fascista, vi furono solo due eccezioni alla lealtà il legionario Giuseppe
Locatelli fucilato il 16 gennaio 1945 e Giuseppe Gambirasio fucilato per
diserzione. La compagnia “O.P.” ha la sede in Via Galliccioli 3
15 maggio 1944- il capo della provincia Emilio Grazioli viene
sostituito dall’ ing. Rodolfo Vecchini, proveniente da Pavia
15 maggio 1944- viene rimosso il questore Alberto Belli e questura sarà
retta dal magg. della G.N.R. Ludovico Maffei
22 maggio 1944-parte per l’ addestramento una compagnia di “Fiamme
Bianche” volontari di quindici/sedici anni , figli di famiglie fasciste
23 maggio 1944- a Trescore Balneario scontro tra la G.N.R. e alcuni
ribelli, negli scontri muore Agostino Belotti e vengono catturati sei
partigiani
23 maggio 1944-la compagnia “O.P.” parte per la Toscana
23 maggio 1944- Il ten. col. Nicola Mariotti assume ufficialmente l’
incarico di comandante provinciale della G.N.R. e contemporaneamente viene
sciolta la XIV legione “Camice Nere”
23 maggio 1944- si costituiscono i fasci di Villongo e Valbrembo
24 maggio 1944-il battaglione “Bergamo” raggiunge la sede di addestramento
in Germania
2 giugno 1944-viene promosso a maggiore Giustino Marinelli che assume
il Comando del raggruppamento “Bergamo della G.N.R., la stazione di Bergamo
Bassa è comandata dal maresciallo dei carabinieri Guglielmi
17 giugno 1944-a Bergamo vi è l’ apertura di un altro gruppo rionale
del P.N.F. il “Garibaldi” alla direzione del quale gli iscritti eleggono un
triunvirato composto da Filippo Fichera, Giuseppe Fiammarelli e Luciano Benigni
22 giugno 1944-a Brembilla viene ucciso l’ aiutante della G.N.R.
forestale Angelo Grassi
22 giugno 1944 a S. Domenico d’ Albegno viene assassinato il milite
scelto Angelo Maestroni
23 giugno 1944- il gruppo da trasporto aereo “Trabucchi” parte per il
fronte orientale
26 giugno 1944- appartenenti alla brigata “Nullo” assaltano
il distaccamento della G.N.R. di Endine Gaiano
26 giugno 1944-appartenenti alla brigata “Camozzi” assaltano la
stazione di Gromo
27 giugno 1944- a Branzi la brigata “Fratelli Calvi” assalta la caserma
dei carabinieri
27 giugno 1944-viene organizzato un rastrellamento della G.N.R. contro
la 86° brigata “Garibaldi” in val Seriana, val Brembana e Valsassina
27 giugno 1944-viene prolungato il coprifuoco a Rovetta e a Alzano
Lombardo per il sabotaggio alle linee di comunicazione
28 giugno 1944- la brigata “fratelli Calvi” tenta senza successo l’
assalto alla caserma di Ponte S. Pietro
28 giugno 1944- a Foppolo viene devastata la colonia montana
predisposta ad accogliere lavoratori nel periodo delle vacanze
6 luglio 1944- bombardamento di Dalmine, l’ azione aerea più grave
della bergamasca, 278 sono i morti e 800 i feriti, il numero dei morti è così
elevato perché le sirene non danno l’allarme e i lavoratori non fanno in tempo
a scendere nei rifugi. I fascisti accusano i la resistenza di aver sabotato i
congegni di allarme
10 luglio 1944- questore diventa Pier Luigi Casadei, segretario del
capo della provincia è il magg. Luigi Cerabolini
12 luglio 1944- a Bergamo viene costituita la “ Brigata Nera”
13 luglio 1944- a Endine una pattuglia della G.N.R. cattura quattro
ribelli
19 luglio 1944- a Bergamo in Viale Italia viene assassinato il fascista
Gianni Favettini dirigente del fascio locale
25 luglio 1944- viene consegnato lo stendardo e la “ Brigata Nera”
assunse la denominazione di XI Brigata Nera “ Giuseppe Cortesi” prendendo il
nome del reggente il fascio di Lovere assassinato con il Dr. Rosa. Comandante
della “Cortesi” è il commissario
federale Angelo Berizzi, vice-comandanti furono Celeste Massone e Tobia
Ceserani , che guidavano il 1° e 2° battagliano, mentre il 3°, dislocato in val
Seriana era comandato da Alessandro Zanoletti e aveva sede a Clusone. In val
Brembana la 1° compagnia era guidata dal cap. Aldo Bondioli. Il 2° battaglione
ubicato nella bassa bergamasca era composto dalla 4°-5°-6° compagnia. A
Caravaggio vi era il comandante del reparto Tobia Cesarini. Inoltre a
Caravaggio vi era di presidio la 4° compagnia al comando della quale era
Giorgio Fugazzola. A Treviglio la 5° compagnia con comandante Carlo Bancetti;
la 6° compagnia a Romano Lombardo agli ordini di Stefano Possenti
27 luglio 1944- a Foppolo viene assassinato Antonio Bianchi commissario
prefettizio
25 luglio 1945- mitragliamento del treno Bergamo/Brescia con dodici morti
25 Luglio 1944- Ponte San Pietro viene bombardata con quattro morti. E
mitragliamento della zona di Zanica
28 luglio 1944- i partigiani attaccano Brembilla e Branzi
29 luglio 1944- l’ ufficio politico della questura viene affidato al
commissario Giovanni Pirrone con vice i commissari Morbidelli e Ansuini
30 luglio 1944- il segretario del
P.N.F. Alessandro Pavolini manda
un ispettore l’ avv. Florio, Viene convocato il tribunale straordinario che
esamini la situazione dei ribelli arrestati; lo presiede il ten. col. Dainoti e
p.m. è l’ avv. Molteni
30 luglio 1944- a Branzi viene effettuato un rastrellamento da agenti
inquadrati nella legione “Caruso” reparto mobile di Milano
30 luglio 1944- a Sedrina la brigata “Garibaldi” in uno scontro riporta
quattro feriti
2 agosto 1944- alla periferia della città viene effettuato un
mitragliamento aereo con due morti
3 agosto 1944- altro mitragliamento aereo
6 agosto 1944- viene assaltato alla Cantoniera della Presolana un
distaccamento di tedeschi
10 agosto 1944- in provincia di Bergamo viene effettuato un altro
mitragliamento aereo con due morti e un bombardamento con dieci morti
15 agosto 1944- azione della “O.P.” in Val Seriana
21 agosto 1944- nella notte vengono effettuati mitragliamenti e
bombardamenti della città e provincia
22 agosto 1944- la “O.P.” interviene in Val Vertova contro la brigata
“Camozzi” che subisce forti perdite
31 agosto 1944- a Fonteno la 53 “Garibaldi” uccide tre soldati tedeschi
e ne cattura ventisette
3 settembre 1944- la brigata “Camozzi” assalta il presidio germanico al
Passo della Manina
5 settembre 1944- a Seriate il coprifuoco viene anticipato alle
ventidue, mentre a Nozza viene anticipato alle venti
8 settembre 1944- a Selino i partigiani attaccano il distaccamento
della G.N.R.
11 settembre 1944- a Olmo cade lo squadrista Guido Bolis
18 settembre 1944- la brigata nera si trasferisce da Bergamo a Vercelli
con 144 militi al comando di Ivo Marini dove opererà fino al 20 Ottobre
21 settembre 1944- rastrellemanto a Olmo e Pizzoli dove vengono
arrestati tredici sospetti
22 settembre 1944- a Mozzo la compagnia “O.P." interviene contro la
brigata “Calvi” che perde undici uomini
22 settembre 1944- ola brigata “24 Maggio” assalta il posto di
avvistamento aereo di S. Pietro di Orzio uccidendo due avieri e ferendone
quattro
4 ottobre 1944- la 612° compagnia con la 648° “Macerata” opera in Val
Brembana
5 ottobre 1944- è fatto divieto di usare ilo telefono dalle ore
diedi-dodici e quindici-diciassettetrenta
5 ottobre 1944- a Treviglio il coprifuoco viene portato alle
ventiquattro mentre a Boltiere alle ore ventuno, a Gandino dopo un’ azione di
sabotaggio vengono sequestrati tutti gli apparecchi radio mentre a Lovere viene
proibita la caccia
6 ottobre 1944- si apre al teatro Donizetti la stagione lirica con la
“Francesca da Rimini”
12 ottobre 1944 Bergamo viene bombardata
21 ottobre 1944- Ponte San Pietro è pesantemente bombardata, i morti
sono quindici e quaranta i feriti
22 ottobre 1944- Val Vertova la compagnia “O.P.” agli ordini di Resmini
cattura quindici partigiani
23 ottobre 1944-la compagnia "O.P." è in val Borlezza dove cattura sette
partigiani, cinque dei quali stranieri
24 ottobre 1944- Ponte San Pietro è nuovamente bombardata, i morti sono
quaranta
27 ottobre 1944- in Val Camonica e Cavallina viene effettuata una
azione ad opera della "O.P.” Macerata”
27 ottobre 1944- la O.P. si scontra con dei ribelli in val Bondione
28 ottobre 1944- a Gromo e a Gandellino la compagnia affronta bande di
ribelli
29 ottobre 1944- Viene mitragliato il tram Bergamo/Monza ventiquattro
persone muoiono e quaranta rimangono ferite
30 ottobre 1944-a Bergamo partecipano ad una riunione indetta dal P.N.F. cinquemila profughi delle provincie invase
1 novembre 1944-in val Cavallina viene organizzato dal commissario
Pirrone della questura un rastrellamento
5 novembre 1944- a Treviglio viene ucciso il s.ten. dell’ esercito Renato Terzi
7 novembre 1944- tre cacciabombardieri affondano sul lago d’ Iseo la
motonave “Sebino” il risultato è di
sessantun morti e sessanta feriti. La motonave non trasportava nessun militare
7 novembre 1944- a Ponte san Pietro scoppia un ordigno lanciato da una
precedente incursione provoca otto feriti
9 novembre 1944- a Rota Imagna viene ucciso lo squadrista Martino
Locatelli
12 novembre 1944- a Bergamo trecento Ausiliarie prestano giuramento alla R.S.I.
14 novembre 1944- Il ten. Col. Augusto Vandini sostituisce al comando
militare provinciale il col. Albertazzi
15 novembre 1944- la “O.P.” esegue un rastrellamento in val Brembana
18 novembre 1944-in Val Camonica e in Val Cavallina viene svolto un
rastrellamento a opera dei militi della “Tagliamento e di truppe dell’ esercito
19 novembre 1944- a Gandino viene ucciso il capitano Lorenzini
19 novembre 1944- la o:P. “Bergamo” esegue operazioni a Serina,
Cornalba, Dalmine, Scanzorosciate, Vedeseta, S. Antonio Abbandonato ed in val
Imagna
20 novembre 1944- A Bergamo un bombardamento causa dieci morti e diciassette
feriti
23 novembre 1944 – Viene mitragliato il treno Bergamo-Milano, quattro morti e dieci feriti
25 novembre 1944- uomini della “O.P.” sono impiegati allo stabilimento
metallurgico di Dalmine
25 novembre 1944 – la compagnia O.P.” esegue altri rastrellamenti contro le “Fiamme Verdi” e la brigata “24 Maggio” vengono catturati ventuno
partigiani, altri rimangono sul terreno
28 novembre 1944- a Stezzano il coprifuoco viene anticipato alle 20
causa l’ aggressione subita da tre militari
29 novembre 1944- a Bergamo cadono un ufficiale italiano e un
maresciallo tedesco
29 novembre 1944- Antonio Berizzi viene sostituito come podestà da
Giovanni Guaitani
30 novembre 1944- viene mitragliato il treno Bergamo-Milano, un morto e
tre feriti
10 gennaio 1945- Rastrellamento a Branzi della G.N.R. e della Compagnia
della Brigata Nera di S. Martino de Calvi
22 gennaio 1945- la Brigata Nera di S. Martino de Calvi effettua una
ricognizione
24 gennaio 1945- Viene stabilito un presidio a Branzi composto da
appartenenti della Brigata Nera
25 gennaio 1945- Agenti della compagnia ausiliaria P.S. eseguono un a ricognizione
nella zona dei laghi Gemelli
29 gennaio 1945- a Colzate durante un mitragliamento vi sono tre morti
29 gennaio 1945- a Verdello durante un mitragliamento restano sul
terreno tre civili uccisi
9 febbraio 1945- a Selvino durante un agguato muoiono il s.ten. della
X^ MAS Giovanni Corveddu e due agenti di P.S.
9 febbraio 1945- viene assaltato un posto di blocco della P.S. a Torre
Boldone
15 febbraio 1945- a Endenna una pattuglia della G.N.R. in uno scontro
con i ribelli perde tre militi
16 febbraio 1945- appartenenti alla brigata “24 Maggio” uccidono a
Ranica lo squadrista Cortinovis
17 febbraio 1945- a Zambla i partigiani uccidono tre “spie”
18 febbraio 1945- la legione “Tagliamento" opera in val Cavallina, val
Bondione e nella zona di Rovetta
2 marzo 1945- a Carona la 612° O.P. ha uno scontro con una banda
partigiana che perde due uomini
7 marzo 1945- tre morti in un mitragliamento in provincia
14 marzo 1945- quattro morti nel bombardamento di Bergamo
16 marzo 1945- la “Voce Repubblicana” pubblica l’ elogio del comando
germanico al battaglione “Bergamo” per l’ operazione svolta nel vercellese,
nella quale la O.P. “Bergamo” ha avuto tre caduti
18 marzo 1945- nelle vicinanze di Gandino durante un’ azione di
pattugliamento vengono uccisi il comandante della 8^ compagnia delle “Brigate
Nere” il cap. Angelo Lorenzi ed un
milite
3 aprile 1945- in val Brembana e Imagna la 68^ brigata “Garibaldi”
cattura e uccide non meno di dieci fra militari e civili accusati di essere
fascisti
3 aprile 1945- nelle valli a causa di iniziative partigiane in
particolare a Foppolo, Gromo e Gorno il
coprifuoco viene anticipato alle ventuno, a Misana i contadini i contadini
sospendono la trebbiatura per paura di rappresaglie
4 aprile 1945- vengono rinvenuti
manifesti contro i fascisti a Villa d’ Almè, San Martino de Calvi,
Roncobello e Foresto Sparso
5 aprile 1945- a Foresto Sparso viene minacciato di morte il fiduciario
del fascio, Chitto, a Verdello viene svaligiato il magazzino comunale
11 aprile 1945- a Gandino la brigata “Garibaldi” effettua un’
incursione, trova resistenza e due partigiani muoiono.
11 aprile 1944- a Vertova durante un bombardamento muoiono cinque
persone
12 aprile 1945- a Pizzino di Taleggio venne uccisa l’ ausiliaria
Graziella Saiù
15 aprile 1945- a Monte di Nese combattimenti contro un reparto di
russi dell’ Azerbaijan
25 aprile 1945- il cap. Resmini decide di trincerarsi in caserma quando
la città non potrà più essere tenuta in attesa degli angloamericani. Giunge
però dal comando provinciale l’ ordine di raggiungere la Valtellina
25 aprile 1945 infuria la battaglia in città si combatte vicino alla prefettura, in via Statuto, in Città Alta, sulle mura si cerca di snidare i cecchini, lungo via Roma, dove c’ è il comando tedesco, ma soprattutto in Via della Milizia nei pressi dell’ Accademia Carrara, dove si trovava la sede della G.N.R.. I combattimenti durano un paio di giorni.
25 aprile 1945 infuria la battaglia in città si combatte vicino alla prefettura, in via Statuto, in Città Alta, sulle mura si cerca di snidare i cecchini, lungo via Roma, dove c’ è il comando tedesco, ma soprattutto in Via della Milizia nei pressi dell’ Accademia Carrara, dove si trovava la sede della G.N.R.. I combattimenti durano un paio di giorni.
Per i soldati e i cittadini che aderirono alla R.S.I. sono
giorni terribili, ha decine dopo sommari processi sono passati per le armi,
gran parte delle fucilazioni avviene in viale Pirovano, vicino al muro del
cimitero.
26 aprile 1945- la O.P. nel tentativo di opporsi ai partigiani che
occupano la prefettura perde due uomini i militi Gian Franco Agazzi e Isidoro
Pezzotta
26 aprile 1945- la O.P. incolonnata esce da Bergamo
26 aprile 1945- i partigiani
occupano la prefettura e insidiano il prefetto Ezio Zambianchi,
socialista, come stabilito in una precedente riunione clandestina
26 aprile 1945- a Valgoglio dopo lunghe torture viene ucciso Angelo
Testa
27 aprile 1945- a Bergamo gli scontri a fuoco avvengono dappertutto, in
centro in periferia sulle strade che affluiscono alla città, vengono uccisi fascisti a Longuelo, Seriate, Caprino Bergamasco, Schilpario a Sarnico e in
numerosi altri paesi
27 aprile 1945- il comando tedesco si arrende
27 aprile 1945- viene occupata la casa del fascio e l’ ufficio postale
27 aprile 1945- a Seriate, suo
paese di residenza, venne fucilata l’ ausiliaria Alberta Sacci insieme
all’ ausiliaria Giovanna Vecchi
27 aprile 1945- la stampa locale riporta l’ arresto di 255 arresti
27 aprile 1945- vengono uccisi Alfredo Subrizi, maestro della banda
musicale del comando provinciale, Riccardo Pedregnana, il cap. Antonio Martino,
Ulisse Beretta, Mario Epis, Venanzio Reposo prelevato sul Sentierone da alcuni
partigiani e fucilato immediatamente nel cortile della prefettura ma non essendo morto all’ istante viene
finito con alcune pugnalate , Giuseppe Fenili, Mario Farina e Augusto Salvani
28 aprile 1945- lo scultore Francesco Spangher viene prelevato da
esponenti del C.N.L. di Città Alta e gettato vivo in una botola della Rocca
28 aprile 1945- viene ucciso il prof. Venturino Venturini di sessantuno
anni insegnante presso il liceo, prima di morire chiese di indossare gli
occhiali per vedere chi lo uccideva, il suo carnefice rubò come ricordo il suo orologio e la
penna stilografica
28 aprile 1945- a Seriate fra i numerosi fascisti uccisi vi è anche il
fratello di Alberta Sacchi , il milite
scelto Plinio Sacchi
28 aprile 1945- grazie anche alla mediazione del Vescovo Monsignor Bernareggi, le truppe tedesche comandate dal capitano Fritz Langer si arrendono e ottengono il salvacondotto.
28 aprile 1945- a Rovetta si compie la strage dei quarantatre legionari della “Tagliamento” tutti giovanissimi, l’ età media era di diciotto anni, che si erano arresi inermi, fucilati presso il muro del cimitero. Fra gli uccisi vi erano quattro sedicenni e due coppie di fratelli antonio e Vincenzo Fontana e Giuseppe e Mario Randi
28 aprile 1945- grazie anche alla mediazione del Vescovo Monsignor Bernareggi, le truppe tedesche comandate dal capitano Fritz Langer si arrendono e ottengono il salvacondotto.
28 aprile 1945- a Rovetta si compie la strage dei quarantatre legionari della “Tagliamento” tutti giovanissimi, l’ età media era di diciotto anni, che si erano arresi inermi, fucilati presso il muro del cimitero. Fra gli uccisi vi erano quattro sedicenni e due coppie di fratelli antonio e Vincenzo Fontana e Giuseppe e Mario Randi
29 aprile 1945- centinaia di donne, accusate di collaborazionismo, vengono arrestate e detenute per mesi nel
carcere di Sant’ Agata
29 aprile 1945- muore all’ ospedale di Bergamo l’ ausiliaria di diciannove
anni Giuseppina De Glan
29 aprile 1945- a Urgnano vengono prelevati una decina di fascisti, i
fratelli Giuseppe e Cipriano Pilenga, Luca Cristini podestà del paese, il
brigadiere Luigi Donati, Ruggero Lamacchia, Davide Marchiondelli, il milite
Mario Muratti, il milite Giambattista
Nozza e il maresciallo Giuseppe Piovani. Vengono portati al cimitero di Bergamo
e immediatamente fucilati
30 aprile 1945- il milite Giovanni Pagani muore all’ ospedale a seguito
delle botte ricevute
30 aprile 1945- all’ albero “Moderno” nel viale della stazione viene
istituito un “tribunale del popolo”
2 maggio 1945- la stampa locale riporta l’ arresto di 250 persone all’
ora, affollati in condizioni inumane nella caserma “Seriate” luogo di raccolta
della maggioranza dei detenuti, nella
“Nullo” di via Pitentino e nelle carceri
di “Sant’ Agata”. In provincia centinaia di detenuti a disposizione del C.N.L.
attendevano il loro destino
3 maggio 1945- il milite scelto Angelo Gusmini viene seviziato nel
collegio San Alessandro per otto ore prima di essere ucciso
3 maggio 1945- a Arcene muore a bastonate il brigadiere Filippo Pezzotta
4 maggio 1945- Lorenzo Mandello e l’ operaio Aldo Camisacca vengono uccisi a Gornate d’ Adda
5 maggio 1945- a Caravaggio viene assassinato l’ ing. Michele Soliveri direttore della “Magneti Marelli” di Sesto S. Giovanni
8 maggio 1945- a Algua di Zogno vengono uccisi per opera dei partigiani
otto fra ufficiali, sottufficiali e soldati della G.N.R. disarmati già il 26
aprile, furono uccisi tra gli altri il ten. Gabriele Taussig, il brigadiere
Valerio Zanier
10 maggio 1945- in città a Colle aperto viene prelevato dalla sua
abitazione Ottavio Annino del quale non si troverà più traccia, così pure per
Luisa Locatelli
11 maggio 1945- il brigadiere della G.N.R. Giuseppe Battaglia viene
prelevato dai partigiani della “Mameli” . Dopo qualche anno la moglie otterrà
la dichiarazione di morte presunta
12 maggio 1945- Alessandro Zanoletti, podestà di Nozza viene prelevato dalla sua abitazione e ucciso
16 maggio 1945- a Crescenzo spariscono quattro fascisti prelevati a
Romano di Lombardia, l’ ing. Carlo Finazzi, podestà, l’ avv. Antonio Mauseri
segretario del fascio, e i militi Paolo Primini e Augusto Brina
17 maggio 1945- a Gazzaniga tre partigiani prelevano Lorenzo Rubino,
Mario Benedini, Giovanni Battista Gualco, Livio Benvenuti, Giovanni Camera e
Giuseppe Magni, giunti a Endine Gaiano vengono uccisi a mitragliate, durante la
sparatori due militi riescono a scappare ma vengono ripresi a Lovere e fucilati
17 maggio 1945- il quotidiano “Eco di Bergamo” esce con un articolo dal
titolo “Basta per carità” a proposito degli ennesimi ritrovamenti di cadaveri di
fascisti in tutta la provincia
18 Maggio 1945- a San
Pellegrino, S. Giovanni Bianco, S. Omobono Imagna e a Capralba avvengono altre uccisione
collettive di appartenenti alla G.N.R.
19 maggio 1945- viene arrestato a Torre de Busi il cap. Aldo Resmini che dopo atroci sevizie viene ucciso, esistono
fotografie della salma nelle quali si evidenzia l’ atroce trattamento a cui fu
sottoposto compresa l’ enucleazione di un occhio
21 maggio 1945- a Schilpario, viene prelevato dai partigiani Mario Bendotti, portato a Como e “suicidato”
in carcere
23 maggio 1945- a Valtesse viene ritrovato un cadavere non identificato
di un presunto fascista, sempre nella notte in via Ponte Pietra viene
assassinato un altro presunto fascista
28 maggio 1945- a Bergamo in via Roma viene prelevato e ucciso Carlo
Fodera
1 giugno 1945- comincia a funzionare la Corte d’ Assise Straordinaria
con il processo contro il ten.gen. Mario Griffini ed il col. Vincenzo
Cerzosimo, condannati a trenta e venticinque anni. La corte d’ assise cessò il
24 novembre 1947. In totale ci furono 180 processi con 312 imputati
3 giugno 1945- il col. Paolo Turci viene bastonato a sangue e gettato
nella fontana del viale della stazione di Bergamo
29 giugno 1945- Ettore Montalbano milite della G.N.R. muore “suicida”
in una cella della caserma”Nullo"
7 luglio 1945- nella notte viene prelevata e uccisa Rachele Adelaide
Mariani a Gornate d’ Adda
"LA VOCE REPUBBLICANA" 30 DICEMBRE 1943
I CINQUE FRATELLI MESSAGGI DI BERGAMO
TUTTI ARRUOLATI NELLE FORZE ARMATE DELLA R.S.I.
MANIFESTO APPESO SU UN PORTONE DI CITTA' ALTA
1944 - BERGAMO
PARTITO NAZIONAL SOCIALISTA
Nella caserma “Nullo” di via Galgario e nelle carceri
di “Sant’ Agata” in città Alta, dopo il 25 aprile vengo portati 350 fascisti, a disposizione del C.N.L.,
detenuti in condizioni inumane che attendono il loro destino
BERGAMO REPUBBLICANA 6 NOVEMBRE 1944
IL MITRAGLIAMENTO DEL PIROSCAFO SUL LAGO D' ISEO
detenuti in condizioni inumane che attendono il loro destino
BERGAMO REPUBBLICANA 6 NOVEMBRE 1944
IL MITRAGLIAMENTO DEL PIROSCAFO SUL LAGO D' ISEO
BERGAMO REPUBBLICANA 1944/1945
ALCUNI ARTICOLI SUGLI ADERENTI ALLA R.S.I. UCCISI IN AGGUATI
L’ ULTIMA LETTERA ALLA
MOGLIE DI SILVIO MONGE DELLA “OP”
FUCILATO A FONTEGNO IL 26
LUGLIO 1944
SILVIO MONGE nato a Ranica (Bg) il 16 Luglio 1910, per la sua stessa
età è stato lontano dalle lotte politiche del dopo guerra 1915/18. Nel 1940 è
chiamato alle armi e presta servizio con fedeltà e onore. Dopo l’ 8 Settembre
fa la sua scelta conforme agli ideali
fino allora vissuti aderendo ma, è lontano da ogni faziosità intollerante e
crudele propria della guerra civile. A Ranica gli ideali di religione e
Patria hanno sempre avuto cultori che
hanno dato esempio di ammirabile dedizione. Anche dopo l’ 8 Settembre, i fedeli
di “Onore e Sacrificio” sono stati numerosi e molti i Caduti. Tra essi si
ricorda il sacrificio di Virgilio Scarpellini, fratello di un combattente
disperso in Russia e caduto egli stesso, fucilato dagli alleati, perché faceva
parte dei “Servizi Segreti” della R.S.I. : fucilato in una cornice di così alto
fervore religioso da destare ammirazione fra gli stessi fucilatori. Ne vanno
dimenticati i suoi fratelli di fede : Orlando Cortinovis, prelevato dal seno
della famiglia nel Febbraio 1945 e fucilato a Monte di Nese; Gualtiero
Scarpellini catturato dai partigiani a Cerete insieme a Silvio Monge e ucciso
prima di lui. Ne forse la mirabile schiera è completa qui. Comunque pieno di
sacrificio è stato l’ esempio di serenità umana e cristiana che hanno dato i
Caduti di Ranica tra l’ 8 Settembre e il 25 Aprile. Qui sotto è riportata la
lettera di Silvio Monge che ha scritto alla famiglia prima di offrire il petto
ai mitra avversari.
24
Luglio 1944
Carissima moglie,
quando questa mia ti giungerà io non sarò più.
Al momento del trapasso un pensiero mi conforterà: la promessa certa che
nessuna rappresaglia sarà fatta contro di te e i miei cari. Sono stato ferito
e, malgrado sia ben curato e trattato, sento che la mia fine è vicina. Ho
chiesto ed ottenuto i conforti religiosi e tu non puoi immaginare quale
salutare effetto questi abbiano prodotto sul mio fisico e sul mio morale. Mi
sento tranquillo perché so che la mia condotta è sempre stata onesta: questa
onestà è l’unica eredità che lascio a te, ad Angioletta e al piccolo che verrà
alla luce quando io non sarò più. La mia vita, gli anni migliori di essa
dedicati alla Patria non mi hanno dato la possibilità di circondarmi di quelle
agiatezze che, sposandoti, mi ero ripromesso di dare a te e ai miei cari. Per
te ho chiesto a Dio la forza e la rassegnazione di sopportare le contingenze
della vita, che a te auguro scevra di ogni asperità. Dovrai combattere per
vivere, dovrai lavorare; sii forte e sappi che se il destino ciò ha voluto, non
devi maledire la persona che tale destino ha procurato. Per i miei figli ho
chiesto a Dio un amore ed una venerazione che sappia colmare il vuoto che
lascia la mia persona; per essi invoco la massima onestà e l’ amore per la
propria Patria, scevro questo amore da ogni ideologia politica traviata. Siano
sempre politicamente sani e giusti; amino il prossimo come se stessi e sia da
loro lontano l’ odio di parte. Spero la mamma sappia sopportare il terribile
colpo di questa notizia; la sua bontà le merita una lunga esistenza priva di
dolori che io non le ho saputo evitare. Porgo il mio saluto al fratello Bruno e
sorelle, che tutti accomuno oggi professando il mio profondo affetto; a loro
chiedo per te l’ appoggio morale che io non ti posso dare.
Dal cielo veglierò su di te ed in ogni tua
decisione sappi che ti sarò sempre vicino con tutto il mio amore. Sii forte.
Silvio
Dal libro “Lettere dei condannati a morte della R.S.I.”
PALAZZO FRIZZONI SEDE DEL PODESTA'
Il 17 settembre 1943 Carlo Vitali, che dopo il 25 luglio era stato
sostituito da Sereno Locatelli Milesi, ridiventa Podestà. Rimane in carica solo
tre giorni, poi si dimette per ragioni di salute ed è sostituito da Antonio
Berizzi, cui dal novembre 1944 subentra Giovanni Guattani.
SANT' AGOSTINO
SEDE DEL 42° DISTRETTO MILITARE DI BERGAMO
VIA GARIBALDI 25 – SEDE DELLO STATO MAGGIORE
DELL’ ESERCITO DELLA
R.S.I.
Fu la sede dello Stato Maggiore dell'Esercito della RSI. Capo di stato
maggiore fu il generale Gastone Gambara, che alloggiava a Palazzo Pesenti, in
via Porta Dipinta. Il 13 marzo 1944 gli succedette il generale Archimede
Mischi. Non risulta nella bergamasca presenza permanente di reparti operativi
dell'esercito.
VIA SUARDI - CASERMA SCOTTI
SEDE DEL PRIMO SQUADRONE AUTONOMO DI CAVALLERIA
VIA ANGELO MAI ANGOLO FORRO – OPERA NAZIONALE BALILLA
In quest'edificio edificato nel 1932 su progetto di Bergonzo e dedicato
a Sandro Italico Mussolini, figlio di Arnaldo, fratello del duce, ebbe sede
l'Opera Nazionale Balilla e quindi la GIL. Dopo l'8 settembre 1943, Renato
Ricci, comandante della GNR e già responsabile dell'ONB, organizzò gli
Avanguardisti moschettieri, i 15-18enni che fuggivano da casa per arruolarsi,
ponendoli alle dipendenze del comando generale della GNR. I giovani ebbero uniforme
simile alle altre dei reparti combattenti, ma si distinsero per le fiamme
bianche sul bavero della giubba, dalle quali trassero il nome
CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Sede del 612° Comando
provinciale della Guardia nazionale repubblicana.
CASA DEL FASCIO – SEDE DEL PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO
Edificata sull'area dell'ex ospedale San Marco su progetto
dell'architetto Alziro Bergonzo e inaugurata nel 1938, la Casa del fascio fu
sede del Partito fascista repubblicano. Nell'estate del 1944, il partito si
trasformò in struttura militare e divenne IX Brigata Nera 'Giuseppe Cortesi',
in memoria del segretario fascista di Lovere ucciso dai partigiani nel corso
dell'azione del 29 novembre 1943. Vi anche il laboratorio fotografico della
Luftwaffe e dal dicembre 1944 il Comando presidio aeronautico della R.S,I.
1943
"MILANO SERA" DEL 19 FEBBRAIO 1946
IL
CONVITTO “BARONI” IN VIA PIGNOLO
NEL 1943 FU REQUISITO DAI TEDESCHI
DIVENTANDO
LA LORO BASE OPERATIVA NELLA BERGAMASCA
NELLA CASERMA “UMBERTO I°" E L 'ADIACENTE "COLLEONI"
ORA MONTELUNGO” SI INSEDIARONO NEL 1943,
ORA MONTELUNGO” SI INSEDIARONO NEL 1943,
I SOLDATI TEDESCHI A
PRESIDIO DELLA PROVINCIA.
FU ANCHE SEDE DEL COMANDO PRESIDIO AERONAUTICO
DA CUI DIPENDEVANO DUE GRUPPI DI STANZA ALL' AEROPORTO DI ORIO AL SERIO
FU ANCHE SEDE DEL COMANDO PRESIDIO AERONAUTICO
DA CUI DIPENDEVANO DUE GRUPPI DI STANZA ALL' AEROPORTO DI ORIO AL SERIO
QUARTIERE GRUMELLINA
CAMPO DI
CONCENTRAMENTO P.G. 62 PER I SOLDATI
FATTI PRIGIONIERI NEI BALCANI
Non tutti i prigionieri però risiedono nel campo di Grumello. Molti di loro sono assegnati ai diversi distaccamenti di lavoro dipendenti dal campo centrale.
Questo è l'elenco dei distaccamenti :
Distaccamento di Caravaggio
Distaccamento di Palosco
Distaccamento di Fontanella
Distaccamento di Passo Maniva
Distaccamento di Edolo
Distaccamento di Buccinasco
Distaccamento di Truccazzano, cascina Malombra
Distaccamento di Truccazzano, cascina Truccazzano
Distaccamento di Villa D'Adda
VIA GALLICIOLI 3 -
SEDE DELLA G.N.R.
Nell'ex collegio Dante Alighieri, fu di stanza la 612a Compagnia Ordine Pubblico 'Bergamo' della GNR,
nata nel gennaio 1944 dalla 14a Legione della Milizia. La componevano 150
uomini, al comando del capitano Aldo Resmini, che a 16 anni aveva partecipato
alla marcia su Roma.
DICEMBRE 1943-PIAZZA
VITTORIO VENETO
LE FORZE ARMATE DELLA
R.S.I. DI STANZA A BERGAMO RENDONO GLI ONORI DURANTE LA CERIMONIA DI GIURAMENTO
"LA VOCE REPUBBLICANA" 30 DICEMBRE 1943
I CINQUE FRATELLI MESSAGGI DI BERGAMO
TUTTI ARRUOLATI NELLE FORZE ARMATE DELLA R.S.I.
4 NOVEMBRE 1943
PIAZZA VITTORIO EMANUELE III
VIENE INTITOLATA ALLA M.O. ETTORE MUTI
DA SINISTRA : ANGELO BERIZZI FEDERALE DI BERGAMO, UCCISO A
VIMERCATE IL 29 APRILE - IL CAPITANO ALDO BONDIOLI UCCISO IL 28 APRILE - IL
PROFESSOR VENTURINI, NOTISSIMA FIGURA DI EDUCATORE, PURE LUI
TRUCIDATO IL 28 APRILE - IL CAPITANO ALDO RESMINI, COMANDANTE DELLA COMPAGNIA
"OP", TRUCIDATO DOPO ORRENDE SEVIZIE IL 19 MAGGIO
ROSA E CORTESI I PRIMI CADUTI DELLA R.S.I. NELLA BERGAMASCA
LE ULTIME LETTERE DI TRE CADUTI
VENTURINO VENTURINI è tra le grandi figure dei fedeli agli ideali del
“ventennio”, che solo per questa fedeltà ideale, nell’ aprile/maggio 1945,
vengono sacrificati. Nato a Bologna il 13 maggio 1886 da nobile famiglia
romagnola, negli anni universitari è tra i seguaci di Giacomo Venezian, eroe
del Carso. Anch’ egli partecipa alla prima guerra mondiale guadagnandosi delle
decorazioni. Nel primo dopoguerra è a Bologna, accanto al martire Giulio
Giordani, insieme al quale da vita ai Fasci di Combattimento. Lavora quale
architetto a Bologna, a Reggio Emilia, a Bergamo, lascando varie opere. Nella
campagna dell’ AOI è capitano d’ artiglieria dove si merita altre decorazioni.
L’ 8 settembre del 43 si schiera con la R.S.I.. Solo chi ha avuto il bene di
conoscere la sua bontà e il suo idealismo ha potuto valutare appiano lo spirito
che ha mosso il Venturini alla scelta del settembre 43: non calcoli, non
interessi d’ alcun genere, ma solo un alto senso del dovere, unitamente al
proposito di portare tra i suoi una moderazione più che mai necessaria nel
tremendo contrasto della guerra civile. Un “camerata” che è stato al suo fianco
ha scritto: “ Membro della Brigata Nera di Bergamo fece servizio fino alla
fine. La notte fra il 25 e 26 aprile fu in pattuglia, per tenere l’ ordine
pubblico, dalla sera del 25 alle ore 5 del 26; naturalmente in divisa. Secondo
gli ordini, alle 5 depose le armi alla Casa del Fascio e andò sempre in divisa
a casa. La mattina del 30 aprile un gruppo di partigiani si presentò alla sua
abitazione e, con la scusa di un interrogatorio, lo prelevarono. Alla moglie
dissero: stia tranquilla fra mezzora è di ritorno. Forse meno di un’ ora dopo
era fucilato in quel cimitero. ”Davanti alla morte non si è scomposto, ma
facendo appello alla propria fede, ha chiesto il sacerdote. E’ accorso un frate
cappuccino dal vicino convento che ha ascoltato la sua confessione e ricorderà
poi a lungo la morte esemplare del Martire. Di lui Fra Ginepro scriverà “
Architetto e insegnante nei licei, uomo di vasta cultura e di sconfinato amor
patrio. Era figlio di una camicia rossa di Bezzecca e continuò la tradizione
risorgimentale della sua storica famiglia romagnola, combattendo tutte le
guerre da volontario. Fu tra i primi seguaci di Mussolini che non abbandonò mai
perché “non si volge chi a stella è fiso”. Questo motto leonardesco fu suo in
ogni più duro cimento, anche quando di fronte al plotone di esecuzione” L’
Ordine degli architetti con lettera, che arriverà alla figlia dopo la
fucilazione, dichiarerà: “E’ stata ampliamente esaminata la tua posizione: tu
sei rimesso in pieno nell’ Albo degli Architetti, perché nessuna accusa è
risultata a tuo carico.”
A testimonianza della nobiltà del Caduto dignitosamente espressa, ecco
la lettera da lui inviata al Capo del Governo Benito Mussolini il 21 ottobre
1935 :
“Chiedo a V.E. il
privilegio che la mia domanda di arruolamento volontario per l’ AO venga
accolta.
“Chiedo di nuovo a
V.E. il privilegio di sostituire il mio unico figlio maschio che nel ’17 medici
inesperti lasciarono morire mentre mi trovavo fra le truppe operanti e che oggi
sarebbe alle armi.
“V.E. sa che la mia
famiglia romagnola ormai da sette secoli, ha qualche benemerenza nelle ultime
tre generazioni precedenti la mia: nel colloquio del 4 ottobre ’32 a Palazzo
Venezia V.E. lesse le parole del martire Ugo Bassi che chiamava il mio bisnonno
avv. Giovanni padre della Nuova Italia; lesse un breve cenno storico che
indicava mio nonno avv. Ferdinando come condottiero del popolo bolognese nella
giornata dell’ 8 agosto del ’48; vide le parole del Carducci che esortavano i
repubblicani di Ravenna a mandare in parlamento mio padre avv. Aristide,
camicia rossa di Bezzecca del ’66 e che V.E. ha conosciuto.
“V.E. si degnò di
riconoscere quel poco che ho fatto per l’ intervento, durante la guerra e come
legionario nella Marcia su Roma.
“V.E. comprende quanto
doloroso sarebbe per me, ultimo dei miei, di non prendere parte alla prima
impresa dell’ Italia rinnovata dal Fascismo; impresa che la renderà per la
prima volta grande nazione pienamente sovrana.
ALDO BONDIOLI nato il 21 aprile 1909 a Bergamo, all’ entrata in guerra
dell’ Italia è dottore in scienze agrarie, professore di scienze naturali e
direttore tecnico di un’ importante ditta agricola della città. Quale ufficiale
di complemento, è mobilitato ed inviato in Sardegna, come addetto alla difesa
costiera. Resta colpito da ulcera gastrica e da malaria, i cui postumi lo
rendono invalido; riprende quindi il suo posto di direttore nella ditta
bergamasca. Arriva l’ 8 settembre e la funesta data determina anche in lui il
caso di coscienza che lo spinge a riprendere le armi nelle BB.NN.. Gli viene
affidato il Comando del Presidio di S. Martino de’ Calvi nell’ alta valle
Brembana, dove assolve il suo duro compito con una rettitudine e moderazione
che rivelano in lui un combattente leale e un cristiano esemplare. Episodi
salienti ne fanno testimonianza. Un partigiano, preso con le armi in pugno e
sottoposto ad interrogatorio, gli mostra una lettera della propria madre
angosciata: il capitano Bondioli legge la lettera e dice al partigiano: Và da
tua mamma e non venire più tra i piedi !”. La sorella Myriam un giorno gli
manifesta il dubbio se a lui sia lecito esporsi a tanti pericoli, avendo moglie
figli. “Sorella, stai tranquilla” risponde il capitano “ noi lo facciamo per la
nostra Patria. Difendendo la Patria, difendiamo anche la famiglia.” Poco prima
della catastrofe riceve da un comandante partigiano già suo amico e
condiscepolo, l’ offerta di salvezza mediante sicuro occultamento. Egli
risponde: “Davanti ai miei uomini non mi ritiro”.
Il 25 aprile il Bondioli riceve l’ ordine di portarsi con i suoi a
Como: durante il tragitto viene a contatto con i partigiani che, anche per l’
interposizione di esponenti del clero, offrono la resa con la promessa di
trattamento di prigionieri di guerra. Egli e i suoi depongono le armi. Sono
appena arrivati a San Giovanni Bianco, che sono posti al muro pere essere
fucilati. L’ intervento di un capitano dei Carabinieri riesce a impedire l’
eccidio. Non si conosce la sorte degli altri: è accertato soltanto che il
Bondioli, tradotto a Bergamo e sballottato tra le carceri e la questura, dopo
processo sommario, viene condannato a morte e fucilato il 28 aprile nel campo
dell’ ex gruppo rionale “Mussolini”. Un testimone oculare, che da lontano ha
potuto seguire i particolari dell’ esecuzione attesta che il condannato, appena
posto al muro, si è voltato e ha presentato il petto alla scarica protestando
così contro l’ iniqua condanna. La protesta si anche nella lettera da lui
scritta poco prima alla mamma e alla moglie. Particolare degno di nota: per
diversi anni nella data anniversario, si è visto cosparso di fiori per mano
ignota il luogo dell’ esecuzione.
La lettera :
Cara mamma e Ducci
Mi stanno dicendo in
questo momento che mi passeranno per le armi. Voi sapete quale fu la mia idea,
che non fu mai quella del traditore della patria, che io ho sempre amato sopra
ogni cosa.
Ti prego mamma: sii
forte in questo supremo momento. E tu, Aida, cerca di non dimenticarmi. Dai un
bacio alle piccole per me e di loro che siano buone e si ricordino del papà che
tanto voleva loro bene.
Myriam cara, anche per
te il mio caro saluto e un fraterno abbraccio. Ti prego di ricordarmi sempre e
di fare del tuo meglio per aiutare mamma ed Alda.
Consegna la mia
medaglietta a Alda perché la tenga per ricordo per Gemma, la nostra
primogenita.
Desidererei essere
sepolto vicino a papà, certo che prossimamente sarò a lui vicino, anche con lo
spirito…
Saluti carissimi ed
uno stretto abbraccio.
28 aprile 1945
Aldo
LAMBERTO BRINDESI di Bergamo è il primo o tra i primi bersaglieri
della città che accorrono nelle formazioni della R.S.I.. Ha diciassette anni.
Dopo un breve periodo di addestramento viene assegnato al Btg. “Mameli” che
avrà tanti caduti sull’ appenino tosco/emiliano, tra l’ autunno ’44 e l’
inverno successivo nel contrastare l’ avanzata degli invasori. Il Brindesi è
tra loro. S’ immola a Monte Acuto, sul Samoggia, meritandosi una medaglia al
valore con la seguente motivazione:
“ Sempre primo e di esempio nei più cruenti combattimenti, cadde
eroicamente colpito in pieno da una granata nemica mentre in piedi sulla
postazione incitava i suoi camerati a resistere ad oltranza.” Monte Acuto 26
settembre XXII
La sua ultima lettera del 14 agosto, diretta all’ adorata madre, è un
documento eloquente della sua dedizione alla Patria:
In una precedente
lettera ti dicevo che eravamo in attesa di uno spostamento verso nord.
Inaspettatamente una mattina, alla tappa di marcia, è arrivato il Duce che ha
passato in rivista il battaglione. Alla nostra richiesta del combattimento ha
risposto che ci avrebbe pensato lui. Oggi perciò noi, non tutti, ma una parte,
la migliore, ci disponiamo ad andare in prossimità del fronte, armarci ed
entrare finalmente nella mischia. Al comando sempre dei nostri ufficiali, cioè
del Ten. Dani e del S. Ten. D’ Ancona, faremo tutto il possibile e più del
possibile! Il nostro sogno si è così avverato. Finalmente si delinea per noi il
combattimento cui tanto aspiriamo. Lo spirito è esuberante, la salute è ottima,
le forze sono in piena efficienza. Speriamo che tutto vada bene. Iddio mi
assista e assista sempre la mia carissima mamma. Un bacione affettuosissimo
Tuo Lamberto
ROSA E CORTESI I PRIMI CADUTI DELLA R.S.I. NELLA BERGAMASCA
PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
GIANNI FAVETTINI UCCISO DAI PARTIGIANI IL 20 LUGLIO 1944
I FUNERALI
LOVERE 29 NOVEMBRE 1944
COMMEMORAZIONE DEL I° ANNIVERSARIO
COMMEMORAZIONE DEL I° ANNIVERSARIO
DELLA MORTE DI PAOLO ROSA E GIUSEPPE CORTESI
LOVERE 29 NOVEMBRE 1944
I° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ROSA E CORTESI
MESSA AL CAMPO OFFICIATA DAL CAPPELLANO DELLA TAGLIAMENTO
LOVERE 29 NOVEMBRE 1944
I° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ROSA E CORTESI
MESSA AL CAMPO OFFICIATA DAL CAPPELLANO DELLA TAGLIAMENTO
LAPIDE IN MEMORIA DI PAOLO ROSA
Del 1945 citiamo i combattimenti di metà aprile contro i
Transcaucasici, nella zona di Monte di Nese. Si tratta di un Reparto di Russi
dell’Azerbajan, comandati da un certo Savarof, proveniente dai rastrellamenti
dell’Oltrepo pavese…..La Resistenza avvicina questi uomini e ne sollecita la
defezione, col risultato che 867 elementi si danno alla macchia. La 9°
Compagnia della Brigata Nera “Cortesi” ha sentore di qualcosa, ed interviene;
durante un approccio, i disertori aprono il fuoco proditoriamente, e nel
combattimento cadono, da parte italiana, il Tenente Salvi e lo squadrista
Rinaldi, mentre altri uomini restano feriti….La Compagnia OP interviene con
l’appoggio di nuclei germanici e con risultati positivi. I Transcaucasici sono
molto armati, ma disorganizzati, e quindi subiscono forti perdite, che si
sintetizzano in 114 caduti e circa 300 prigionieri”
(Teodoro Francesconi, “RSI e guerra civile nella Bergamasca”, Milano
2006)
I FUNERALI
Notizia relativa a "Ordine e spirito Pubblico" a Bergamo riguardante
"Favettini Gianni", contenuta Nella pagina 3 del Notiziario della
Guardia Nazionale Repubblicana
del giorno 10 agosto 1944
" L' ECO DI BERGAMO 24 LUGLIO 1944
del giorno 10 agosto 1944
" L' ECO DI BERGAMO 24 LUGLIO 1944
L' "ECO
DI BERGAMO" DEL 16 MAGGIO 1945
EDITORIALE
DAL TITOLO "BASTA PER CARITA'"
A PROPOSITO
DELL' ENNESIMO RITROVAMENTO
DI FASCISTI
UCCISI E ABBANDONATI SULLA PUBBLICA VIA
Dopo l’ingresso degli angloamericani,
dal 26 aprile, cominciarono gli arresti e le fucilazioni. “L’Eco di Bergamo”
uscì il 27 aprile 1945 con il titolo: “Bergamo nelle mani dei Patrioti”. Giovanni
Rampinelli di 33 anni venne ammazzato
sul Sentierone. Giuseppe Setti, venne assassinato davanti al teatro Donizetti, Mario
Di Stefano, di venticinque anni fu
ucciso in via San Giovanni, all’incrocio con via Pignolo, portato all’ ospedale
morì poco dopo. Alcuni fascisti che non si volevano arrendere si asserragliarono nell’istituto Vittorio Emanuele II, dalle
finestre sparavano ai partigiani che li circondavano. Nonostante l’ appello
lanciato Il 30 Aprile dal prefetto Ezio
Zambianchi le uccisioni continuarono. Sempre il 30 aprile vennero eseguiti trenta arresti, tra
questi Angelo Quaglia, poi fucilato. Nonostante il coprifuoco e gli appelli del
C.N.L. e delle autorità militari gli ultimi giorni di Aprile e i primi di Maggio,
in città e nella provincia, vi furono numerosi morti, tra questi lo scultore
Francesco Spangher. Un altro fu Venturino Venturini, professore di disegno al
liceo. Nel registro del cimitero di Bergamo i nomi dei morti di quei giorni
che risultano sono un’ottantina. Padre La mattina di lunedì 30 Aprile, Padre Ferruccio Gargantini al tempo aveva tredici
anni, passando per via Serassi: «C’era tanta gente lungo il muro del cimitero,
allora mi sono fermato, e ho visto tutti quei morti, li stavano portando via
con le carriole, li portavano al cimitero». La sera della
domenica del 29 Aprile al muro
del cimitero vennero uccisi Giuseppe
Pilenga, Cipriano Pilenga, Luigi Donati, Giovan Battista Nozza, Dino Richelmi, Lorenzo
Vecchi, Luca Cristini, Davide Marchiondelli, Luciano Angeretti. Tutti di Urgnano.
Su “L’Eco di Bergamo” del 1° Maggio il direttore don Spada scriveva : «Tu mi
dici: bisogna cacciar il diavolo adoperando la sua coda stessa! Cacciar via la
violenza con la violenza, l’odio con l’odio. Ahimè! così la vita non ti par
ridotta a un girone dell’inferno dantesco dove i dannati passano e ripassano,
s’allontanano e ritornano, girando chiusi nello stesso implacabile cerchio?». Il
17 Maggio sempre “L’ Eco di Bergamo” riferendosi alle uccisioni esce con un
articolo dal titolo “basta per carità”
ELENCO DEI MILITARI E CIVILI DELLA R.S.I. CADUTI PER CAUSE BELLICHE,
DALL'OTTOBRE 1943 AL 25 APRILE 1945, PORTA 334 NOMI, 171 MORTI NELLA BERGAMASCA
E 119 FUORI PROVINCIA, COMPRESI 4 CADUTI IGNOTI. I CADUTI DOPO IL 25 APRILE
1945, COMPRENDE 261 NOMI, 23 UCCISI FUORI PROVINCIA, 12 MORTI PER POSTUIMI
COLLEGATI ALLE VICENDE DI QUELLE SETTIMANE, 7 SONO I MORTI NON IDENTIFICATI. L'ELENCO
ESCLUDE 250 NOMI OMESSI
6 LUGLIO 1944
IL BOMBARDAMENTO DELLA DALMINE
I PRINCIPALI ECCIDI
NELLA BERGAMASCA
27 APRILE - SERIATE
LUCARELLI TARCISIO
SACCHI ALBERTINA
SACCHI PLINIO
VECCHI GIOVANNA LAURA
28 APRILE - ROVETTA
I 43 MILITI DELLA
LEGIONE TAGLIAMENTO
ANDRISANO Fernando,
anni 22
AVERSA Antonio, anni
19
BALSAMO Vincenzo,
anni 17
BANCI Carlo, anni 15
BETTINESCHI Fiorino,
anni 18
BULGARELLI Alfredo,
anni 18
CARSANIGA Bartolomeo
Valerio, anni 21
CAVAGNA Carlo, anni
19
CRISTINI Fernando
anni 21
DELL'ARMI Silvano,
anni 16
DILSENI Bruno, anni
20
FERLAN Romano, anni
18
FONTANA Antonino,
anni 20
FONTANA Vincenzo,
anni 18
FORESTI Giuseppe,
anni 18
FRAIA Bruno, anni 19
GALLOZZI Ferruccio,
anni 19
GAROFALO Francesco,
anni 19
GERRA Giovanni, anni
18
GIORGI Mario, anni 16
GRIPPAUDO Balilla,
anni 20
LAGNA Franco, anni 17
MARINO Enrico, anni
20
MANCINI Giuseppe,
anni 20
MARTINELLI Giovanni,
anni 20
PANZANELLI Roberto,
anni 22
PENNACCHIO Stefano,
anni 18
PIELUCCI Mario, anni
17
PIOVATICCI Guido,
anni 17
PIZZITUTTI Alfredo,
anni 17
PORCARELLI Alvaro,
anni 20
RAMPINI Vittorio,
anni 19
RANDI Giuseppe, anni
18
RANDI Mario, anni 16
RASI Sergio, anni 17
SOLARI Ettore, anni
20
TAFFORELLI Bruno,
anni 21
TERRANERA Italo, anni
19
UCCELLINI Pietro,
anni 19
UMENA Luigi, anni 20
VILLA Carlo, anni 19
ZARELLI Aldo, anni 21
ZOLLI Franco, anni 16
28 APRILE -9 GIUGNO -
TREVIGLIO
BUFFARINI MARINO
CESARANI TOBIA
FERRARI MARIO
PACCAGNELLA STEFANO
28 APRILE - URGNANO
ANGERETTI LUCIANO
CRISTINI LUCA
DONATI LUIGI
MARCHIONDELLI DAVIDE
MORATTI MARIO
NOZZA GIOVANBATTISTA
PILENGA CIPRIANO
PILENGA GIUSEPPE
VECCHI LORENZO
3 MAGGIO - ARCENE
VINCENZO STEFANINI
ALDO CASTAGNERI
STEFANO POSSENTI
FILIPPO PEZZOTTA
GIOVANNI MANENTI
PACCAGNELLA FRANCESCO
ALDO CASTAGNERI
STEFANO POSSENTI
FILIPPO PEZZOTTA
GIOVANNI MANENTI
PACCAGNELLA FRANCESCO
8 MAGGIO – ALGUA DI
ZOGNO
COSTANZI EGIDIO
DEGLI ESPOSTI
FERRUCCIO
GIUNTINI GIUNTINO
LAMBERTI MARCELLO
LOPEZ ANGELO
PROIETTI C. GIANNI
ZANIER VALERIO
ZUCCONI ALBERTO
17 MAGGIO - ENDINE
GAIANO
BENVENUTI LIVIO
MAGNI GIUSEPPE
30 APRILE 1945 - LOVERE
DE LUPIS AMERIGO
ACERI GIUSEPPE
ALETTO ANTONIO
FEMMININI GIORGIO
GIAMPORCARO VITO
MARIANO FRANCESCO
DE LUPIS AMERIGO
ACERI GIUSEPPE
ALETTO ANTONIO
FEMMININI GIORGIO
GIAMPORCARO VITO
MARIANO FRANCESCO
7 GIUGNO - LOVERE
LA PERA EMILIO
DE VECCHI FRANCESCO
CIMITERO DI BERGAMO CAMPO DEI CADUTI DELLA R.S.I.
Primi anni '50 -Tombe dei Caduti della R.S.I. lasciate ai margini del Cimitero
1959 - Il Campo dei caduti della R.S.I. voluto e realizzato
dalla Signora Adele Trevisan Arrigoni, delegata provinciale dell'Ass. Naz.
Famiglie Caduti e Dispersi della R.S.I
NOVEMBRE 1943
CHIAMATA ALLE ARMI DEL COMUNE DI COSTA VOLPINO
DICEMBRE 1944
MANIFESTO MURALE
AFFISSO IN CITTA' NELL' OTTOBRE 1943
BERGAMO 1944 A. XXII E.F.
BERSAGLIERI SCHIERATI DAVANTI ALLA CASA DEL FASCIO
CITTA' ALTA - TEATRO SOCIALE
SEDE DEL GRUPPO RIONALE FASCISTA
VIA ZAMBONATE 33
CIMITERO DI BERGAMO CAMPO DEI CADUTI DELLA R.S.I.
Primi anni '50 -Tombe dei Caduti della R.S.I. lasciate ai margini del Cimitero
1.11.1959 - Le Orfane di Guerra
rendono Omaggio
ai Caduti della Repubblica Sociale Italiana
ai Caduti della Repubblica Sociale Italiana
La Tomba dei sette Militi della G.N.R.
delle Foreste
Trucidati l'8 maggio 1945 ad Ambria (BG)
CHIAMATA ALLE ARMI DEL COMUNE DI COSTA VOLPINO
DICEMBRE 1944
"ECO DI BERGAMO" 25 LUGLIO 1944
LA CONSEGNA DELLA FIAMMA ALLA BRIGATA NERAAFFISSO IN CITTA' NELL' OTTOBRE 1943
BERGAMO 1944 A. XXII E.F.
BERSAGLIERI SCHIERATI DAVANTI ALLA CASA DEL FASCIO
1° plotone della 1^ Compagnia del Btg. "Mameli", già
appartenenti al battaglione " Mussolini", a Bergamo nel febbraio 1944. Sono
riconoscibili in primo piano da sinistra: Il Maggiore Vannata, il Colonnello
Vittorio Facchini, i Sottotenenti Giuseppe D'Antona e Benito Facchini (figlio
del Colonnello).
CITTA' ALTA - TEATRO SOCIALE
SEDE DEL GRUPPO RIONALE FASCISTA
VIA ZAMBONATE 33
28-29-30-31 MAGGIO 1944 - A. XXII E.F. GHIAIE DI BONATE
" LE APPARIZIONI MARIANE"
In quella primavera, nel piccolo paese di Ghiaie di Bonate, una bambina
asserì di aver visto la Madonna. Le manifestazioni si ripeterono nei giorni
successivi, provocando l’invasione della località da parte di fedeli e curiosi,
il contributo degli uomini della R.S.I. fu determinante perché a Ghiaie non si
verificassero incidenti, perché fosse assicurato l’ordine pubblico e,
addirittura, un supporto ai pellegrini che si riversarono in quella località.
Fatti che dimostrano, inequivocabilmente, l’importanza e l’efficienza della
struttura politico-civile-militare della Repubblica Sociale Italiana in
Bergamo. Dal Capo della Provincia Rodolfo Vecchini, fino all’ultimo Agente
della Polizia Repubblicana mobilitato per far fronte all’emergenza, vi fu una
partecipazione attiva per assicurare il sicuro svolgimento delle oceaniche
manifestazioni religiose.
ADELE RONCALLI PORTATA IN BRACCIO DAL MARESCIALLO SPREAFICO
DEI CARABINIERI DELLA R. S. I. TRA LA MOLTITUDINE DELLA FOLLA
DEI CARABINIERI DELLA R. S. I. TRA LA MOLTITUDINE DELLA FOLLA
CAMICE NERE IN PELLEGRINAGGIO
IL LUOGO DELLE APPARIZIONI COME ERA NEL 1944
RELAZIONE MENSILE SULLA SITUAZIONE
POLITICA/ECONOMICA/MILITARE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
A FIRMA DEL QUESTORE CASADEI DI BERGAMO
Caserma "Seriate" nei pressi del Campo Sportivo
"Brumana"
L'elenco dei caduti della Muti
nei primi due mesi di attività, pubblicato sul nr. 3
(maggio 1944) di "Siam
fatti così", il giornale della Legione
Tra essi Tasca Antonio originario di Bergamo caduto in
un’imboscata
ULTIMA VISITA DI FARINACCI A BERGAMO
"GIORNALE DEL POPOLO 21 MAGGIO 1945"
Farinacci lascia Cremona con una colonna armata con l’ intento di
dirigersi in svizzera e per raggiungere la sua meta prende la strada per
Bergamo.
Nelle prime ore del 27 aprile è in prossimità di Seriate e temendo di
imbattersi in qualche gruppo di “patrioti” prende la precauzione, secondo il
suo punto di vista, di mettere in testa alla colonna motorizzata, come scudo
protettivo, otto ostaggi feriti che avanzano tenendo le mani in alto.
A Seriate si sono schierati un gruppo di partigiani della 56 brigata
Garibaldi. Farinacci e i suoi uomini sono costretti a fermarsi poi dalla
colonna avanza un autocarro che sventola bandiera bianca.
Si pensa che a bordo ci siano
gli incaricati di condurre una trattativa ma dal mezzo a tradimento, parte
una raffica di mitra che colpisce a morte alcuni patrioti. Improvvisamente s’ accende una battaglia che termina, dopo
alcuni minuti, per esaurimento delle munizioni da parte dei partigiani che si ritirano dietro
il greto del fiume Serio.
Farinacci riprende la marcia in direzione della città ed incontra all’
inizio di Borgo Palazzo un frate cappuccino che è espressamente inviato a trattare il passaggio da Bergamo.
Il religioso si reca due volte in
prefettura per definire tempi e modalità. La marcia riprende.
Alle ore 11,30 si sentono spari
e s’ apprende che, in città, tedeschi e fascisti si sono arresi. Nella colonna c’
è del nervosismo e partono colpi d’ arma da fuoco. Nel frattempo giunge la
notizia che è raggiunto un accordo : la colonna percorrendo le vie della
periferia e senza passare dal centro è
autorizzata a proseguire in direzione di Como e gli otto ostaggi sono portati
alla Clementina dove sono curati.
Alle ore 12 riprende la marcia. A Ponte san Pietro un altro frate cappuccino fungerà da mediatore. L’ artico termina con “Farinacci attenderà il suo destino e la giustizia sulla piazza di Vimercate”
1944- IL PONTE SUL FIUME OGLIO
Alle ore 12 riprende la marcia. A Ponte san Pietro un altro frate cappuccino fungerà da mediatore. L’ artico termina con “Farinacci attenderà il suo destino e la giustizia sulla piazza di Vimercate”
NEGLI ANNI 1944/45 IL PAESE DI PONTE SAN PIETRO FU UNO DEI PRINCIPALI
BERSAGLI DEI BOMBARDAMENTI ANGLO/AMERICANI. LA DISTRUZIONE DEL PONTE FERROVIARIO
FU INFATTI UN OBBIETTIVO STRATEGICO. CI FURONO 35 VITTIME DURANTE LE SETTE
INCURSIONI TRA IL LUGLIO 1944 E L’ APRILE 1945. 50 ABITAZIONI FURONO
COMPLETAMENTE RASE AL SUOLO.
24 LUGLIO 1944
OTTO BOMBARDIERI COLPIRONO IL PAESE. QUATTRO FURONO LE VITTIME
20 OTTOBRE 1944
VENTIQUATTRO AEREI BOMBARDARONO LA ZONA INTORNO AL PONTE FERROVIARIO. VIENE
COLPITO L’ OSPIZZIO DEI VECCHI. VENTUNO FURONO LE VITTIME
4 NOVEMBRE 1944
DICIOTTO AEREI BOMBARDARONO IL PONTE FERROVIARIO. VENNE DISTRUTTA LA
PALESTRA “SANDRO ITALICO MUSSOLINI”. NON CI FU NESSUNA VITTIMA, MA IL GIORNO
DOPO NEL RECUPERARE I SACCHI DI FARINA DALLE MACERI DELLA COOPERATVA LEGLER,
ESPOSE UNA BOMBA CHE CAUSO’ LA MORTE DI DIECI PERSONE
1 GENNAIO 1945
OTTO BOMBARDIERI ABBATTONO L’ ARCATA DEL PONTE FERROVIARIO. LA LINEA
FERROVIARIA FU RIATTIVATA IL CINQUE GENNAIO
3 GENNAIO 1945
VERSO SERA SI VERIFICO’ UN ATRO BOMBARDAMENTO, NON VI FURONO VITTIME
15 GENNAIO 1945
ALTRO BOMBARDAMENTO
22 APRILE 1945
ULTIMO BOMBARDAMENTO SUL PAESE . NON VI FURONO VITTIME
1944- IL PONTE SUL FIUME OGLIO
VIENE BOMBARDATO DAGLI ANGLO-AMERICANI
CIMITERO DI
BERGAMO 26-07-1944
I FUNERALI
DEL MILITE DELLA OP
GIANFREDO
SCARPELLINI UCCISO IL 24-7-1944
A SINISTRA
IL CAPITANO RESMINI
ECO DI BERGAMO 24 LUGLIO 1944
1944 I CITTADINI DI BERGAMO
RENDONO OMAGGIO A UN FASCISTA CADUTO
1943-cannone antiaerei dell'Esercito Italiano postato sul Colle Lochis
a Mozzo
in difesa della linea ferroviaria Bergamo Lecco Como Chiasso
1944-Militari Tedeschi Al Rifugio Albani
ECO DI BERGAMO 24 LUGLIO 1944
1944 I CITTADINI DI BERGAMO
RENDONO OMAGGIO A UN FASCISTA CADUTO
Lamberto BRINDESI ha
diciassette anni,
nato a Trieste si è trasferito
con la famiglia e vive a Bergamo Alta, è tra i primi Volontari Bersaglieri
della città che accorrono nelle formazioni della R.S.I. Dopo un breve periodo
di addestramento viene assegnato al Btg. “Mameli” che avrà tanti caduti
sull’appenino tosco/emiliano, tra l’ autunno ’44 e l’inverno successivo nel
contrastare l’avanzata degli invasori. Lamberto è tra loro. S’immola a Monte
Acuto, sul Samoggia, meritandosi una medaglia al valore con la seguente
motivazione: “Sempre primo e di esempio nei più cruenti combattimenti, cadde
eroicamente colpito in pieno da una granata nemica mentre in piedi sulla
postazione incitava i suoi camerati a resistere ad oltranza.”
Monte Acuto 26 settembre XXII
5 NOVEMBRE 1944
LA STRAGE DELLA LA
MOTONAVE “ISEO”
Lago d’Iseo – tratta
Tavernola (Bergamo) – Siviano di Monte Isola (Brescia)
La motonave “Iseo” fu colpita alle ore 10.15 del 5 novembre 1944, una
domenica, da una formazione di 9 bombardieri americani scortata da 3
cacciabombardieri. Il bilancio delle vittime è pesantissimo: 4 passeggeri,
lanciatisi in acqua in preda al panico, annegano; altri 39 muoiono in seguito
all’esplosione; i feriti sono 76. Muoiono solo civili, cittadini di Tavernola, Predore, Sarnico, Lovere, Riva di Solto, Vigolo, Castro, Sale Marasino, Mont Isola, Iseo, Marone e Pisogne.
La saletta dell’Iseo con i segni del mitragliamento
I nomi delle vittime:
Adele Archetti, 27 anni, di
Monte Isola-Agostina Archetti, 33 anni, di Iseo-Lisetta Barbieri, 9 mesi, di
Iseo-Maria Barbieri, 9 mesi, di Iseo-Maria Belotti, 10 anni, di Vigolo-Francesco
Bettoni, 53 anni, di Tavernola- Matilde Bianchi, 29 anni, di Sellere (Sovere)-Ornella
Bianchi, 18 anni, di Iseo-Elvira Buffoli, 52 anni, di Iseo-Giuseppe Carrara, 20
anni, di Iseo-Nidia Carta, 36 anni, di Lovere-Maria Colosio, 7 anni, di Monte
Isola-Paolo Dorta, 71 anni, di Iseo-Giuseppe Falciola, 21 anni, di Lovere-Carla
Fiorina, 14 anni, di Riva di Solto-Angelo Frattini, 36 anni, di Castro-Teresa
Guizzetti, 17 anni, di Monte Isola-Bernardina Inverardi, 14 anni, di Iseo-Anna
Maria Lojodice, 1 anno, di Tavernola-Marino Lojodice, 39 anni, di Tavernola-Vincenzo
Lojodice, 6 anni, di Tavernola-Maria Lussignoli, 31 anni, di Predore-Wanda Marilengo,
33 anni, di Iseo-Caterina Martinelli, 37 anni, di Vigolo-Brigida Mazzucchelli,
17 anni, di Monte Isola-Michele Mazzucchelli, 29 anni, di Monte Isola-Calogero
Milia, 52 anni, di Iseo-Mario Negri, 19 anni, di Iseo-Luigi Nervi, 53 anni, di
Riva di Solto-Bianca Pezzini, 28 anni, di Iseo-Antonietta Rivetti, 66 anni, di
Marone-Antonio Rolli, 46 anni, di Riva di Solto-Antonia Scaramuzza, 58 anni, di
Marone-Maria Serioli, 15 anni, di Sale Marasino-Giustina Silini, 33 anni, di
Pisogne-Battista Stoppani, 29 anni, di Lovere-Luigina Viola, 32 anni, di Iseo-Angelo
Zanotti, 30 anni, di Marone-Guido Zenti, 36 anni, di Riva di Solto-Lucia
Ziliani, 21 anni, di Monte Isola-Maria Ziliani, 26 anni, di Monte Isola-Maria
Ziliani, 32 anni, di Monte Isola
MONTE ISOLA NOVEMBRE 1944 FUNERALI DI ALCUNE DELLE VITTIME
in difesa della linea ferroviaria Bergamo Lecco Como Chiasso
1944-Militari Russi a Clusone
“Il Patriota”, organo delle Brigate Matteotti, pubblica l’elenco
nominativo e gli indirizzi di alcuni esponenti fascisti bergamaschi, segnalandoli alla
giustizia partigiana
BERGAMO-APRILE 1945
CIMITERO DI ROVETTA
IL MURO DOVE VENNERO UCCISI I 43 LEGIONARI
11 NOVEMBRE
1947 : CIMITERO DI ROVETTA
L' ESUMAZIONE DELLE SALME
"Bergamo Repubblicana " Quotidiano del Partito Fascista Repubblicano
26 APRILE 1945
26 APRILE 1945
L' ultimo numero di "Bergamo Repubblicana"
quotidiano del Partito Fascista Repubblicano
Il 26 aprile 1945
usciva l'ultimo numero di " Bergamo Repubblicana"
quotidiano del
Partito Fascista Repubblicano.
Qui di seguito la trascrizione
dell’articolo di fondo. Il tono è ben diverso rispetto a quello del giorno
precedente in cui la situazione militare veniva definita “ fluida ma non
critica “
INVITO ALLA CALMA
In queste dolci giornate di
fine aprile gli avvenimenti si avvicendano turbinosi. Si svolge nel cuore della
Germania la più grande battaglia che la storia ricordi ed indubbiamente il suo esito
sarà decisivo agli effetti immediati della guerra. Di ciò sono consce le parti in lotta, che si
contendono accanitamente ogni palmo di terreno, versando fiumi di sangue per il
possesso o la riconquista di un fortino, una casa sbrecciata, un muretto diroccato.
Anche nella nostra martoriata Patria gli avvenimenti si susseguono con ritmo
veloce ed i nervi degli Italiani sono tesi spasmodicamente, fin quasi a
spezzarsi, mentre dalle fantasie più calde e sbrigliate escono a getto continuo
notizie per lo più inverosimili od esagerate, le quali si diffondono fulminee,
nella massa creando uno stato d’animo fuori dal normale. Si attendono gli
eventi.
Chi aspetta le truppe che ai
suoi occhi rappresentano la fine della guerra con tutte le sue più o meno
benefiche conseguenze; chi spera che un miracolo possa verificarsi all’ultimo
istante, che valga a risparmiare lutti e disastri. Non intendiamo oggi entrare
in merito e neppure discutere sui diversi punti di vista anche perché non è il
momento più adatto. Solo vogliamo dire una cosa. In questi anni di sofferenze,
il nostro popolo - attore o spettatore di avvenimenti eccezionali - non ha
certo dimostrato di possedere una superiore educazione morale. Per sua natura
impetuoso ed irriflessivo, egli si è lasciato trascinare dalle alterne vicende
di una lotta senza precedenti, lasciandosi dominare, anziché dominare gli
eventi, dimostrando con ciò di non possedere una quadratura, e riconosciamolo
pure, una spina dorsale quale si addice ad un grande popolo. Comunque, la popolazione
bergamasca ha finora dimostrato di essere più a posto di quella d’altre
regioni, in derivazione appunto del suo carattere piuttosto chiuso ed al suo
temperamento non proclive alla facile esaltazione ed al subitaneo collasso. Ognuno
ha la sensazione che gli avvenimenti stiano precipitando, poiché il nemico,
forte di una schiacciante superiorità d’uomini e mezzi, si avvicina alle nostre
terre. Non si possono fare previsioni su quel che potrà accadere. Si avvicina il momento
culminante di una crisi destinata a lasciare tracce indelebili nei secoli
avvenire, ma è da prevedere che se il popolo non dominerà i nervi, se non
imporrà alla mente e al cuore la maggior calma e serenità, anche noi
bergamaschi, che ci annoveriamo tra le genti più calme e serene viventi, su
questa tribolata Italia, potremo assistere o partecipare ad avvenimenti
gravissimi. Sia dato quindi il bando alle voci tendenziose, ognuno stia al suo
posto, pensi ai fatti propri, si attenga agli ordini delle autorità. I
religiosi facciano opera di distensione negli animi, le donne stiano nelle loro
case, chi ha obblighi di lavoro li esplichi in tutta tranquillità. Gli eventi
saranno quelli che saranno, ma se la popolazione non si lascerà trascinare
dalla eccezionalità del momento e se ognuno penserà alle innumeri e gravi
sofferenze che già affliggono il popolo e al molto sangue già sparso, gli
eventi potranno evolversi senza che nuovi lutti, altro sangue, ulteriori
sofferenze abbiano a verificarsi nella nostra amata Patria.
I PARTIGIANI CERCANO DI STANARE
I FASCISTI RIMASTI IN CITTA'
26 APRILE 1945- PARTIGIANI IN VIA XX SETTEMBRE
BERGAMO - 29 Aprile 1945
Vengono trucidati, davanti all'ingresso del
Cimitero di Bergamo,
nove Fascisti prelevati nel vicino paese di Urgnano.
Cipriano PILENGA (nella foto)
Giuseppe PILENGA
Luca CRISTINI
Davide MARCHIONDELLI
Lorenzo VECCHI
Mario MORATTI
Giovanni Battista NOZZA
Luciano ANGERETTI
Luigi DONATI
Inoltre, è bene sottolineare che tutti vennero depredati degli averi
Inoltre, è bene sottolineare che tutti vennero depredati degli averi
(soldi e oggetti preziosi) e in qualche caso
anche delle scarpe.
LOVERE - 26 aprile 1945
LOVERE - 26 aprile 1945
Il Plotone Guastatori del 2° Battaglione (della Tagliamento) agli ordini del vicebrigadiere Amedeo De Lupis si arrese ai partigiani: furono rinchiusi in uno stabile vicino alla parrocchia di Lovere, dove subirono maltrattamenti. Il 30 aprile, il legionario Giorgio Femminini ottenne l’autorizzazione per sposarsi con Laura Cordasco, sorella di un suo commilitone. I due promessi sposi furono accompagnati in chiesa e avevano come testimone il vice brigadiere De Lupis. Ad un certo punto, durante la cerimonia, irruppe in chiesa un gruppo di partigiani non identificati, per fucilare i legionari. Furono uccisi tutti i militi presenti e vi furono anche due feriti tra i civili”
(Leonardo Malatesta in: AA VV - Le Forze Armate della RSI, Firenze 2012)
30 APRILE 1945
Il 2 maggio 1945 alla Torre dei Caduti, il colonnello David Morley Fletcher, governatore militare alleato di
Bergamo, parla alla popolazione bergamasca; alle sue spalle, con i pantaloni
alla zuava, il Generale Raffaele Cadorna.
IL QUOTIDIANO "LA VOCE DI BERGAMO"
Dopo
il 25 aprile numerose furono le uccisioni sommarie perpetrate
in Bergamo e
provincia
Il
maestro di musica Alfredo Subrizi, l’ impiegato statale Riccardo Pedregnana, il
capitano Antonio Marino, l’ elettricista Ulisse Beretta, l' impiegato Giuseppe Fenili, il meccanico Mario
Farina, l’operaio Augusto Salvani, prelevato sul Sentierone e fucilato nel
cortile della Prefettura, non essendo morto all’istante fu finito a pugnalate. Lo scultore Francesco Spangher fu fatto
precipitare dalla botola della Rocca. L’ assassinio del professor Venturino
Venturini, di sessantotto anni, insegnante di liceo, che chiese di poter mettere
gli occhiali per vedere in faccia chi lo uccideva. Il tedesco, cappellano
militare cattolico, Hlins Fastbander, fu
trovato, con altri, sul retro del Cimitero Monumentale, luogo usato per le
esecuzioni notturne. Ritrovamenti di salme d’assassinati avvennero in diverse
località: Riccardo Pedregnana fu ucciso presso il cimitero di Valtesse, Mario
Farino presso l’oratorio della stessa località, il Sottotenente Giovanni
Jacobazzi, in via Tremana. In Castagneta il Tenente Massimo Guzzini e Agostino
Santinelli, in Borgo Palazzo il Maggiore Emilio Lazzarini; sempre in Borgo
Palazzo contro il muro dell’ospedale il Capitano Antonio Marino. A Rovetta, il
28 Aprile furono assassinati 43 giovani della legione Tagliamento: Il più vecchio
dei legionari, Fernando Andrisan aveva 22 anni, il più giovane, Carlo Banci, ne
aveva solo 15. Gli altri: Dilzeni, Fontana, Grippaudo, Marino, Mancini,
Martinelli, Porcarelli, Solari, Umana avevano 20 anni. Cavagna, foresti, Fraia,
Gallozzi, Garofolo, Rampini, Randi, Terranera, Uccellini, Villa, Zarelli, 19
anni. Bulgarelli, Bettineschi, Farlan, Fontana, Guerra, Pennacchio, 18 anni. Balsamo,
Lagna, Piellucci, Piovaticci, Pizzitutti, Rasi, 17 anni. Dell’ Armi, Giogi e
Mario Randi ucciso col fratello Giuseppe di 19 anni, 16 anni. Il 29 Aprile ad
Urgnano furono prelevati i fratelli, Giuseppe e Cipriano Pilenga, il podestà
Luca Cristini, il dipendente comunale Luigi Donati, gli impiegati Ruggero La
Macchia e Davide Marchiondelli, il milite della G.N.R. Mario Muratti e Giuseppe
Piovani, mutilato della prima guerra mondiale: tutti assassinati presso il
cimitero di Bergamo. L’ 8 Maggio ad Algua, in Val Brembana, furono uccisi il Tenente Gabriele Taussing, l’aiutante
Giustino Giustini, il Brigadiere Marcello Lamberti, il Vice Brigadiere Valerio
Zanier. Il 17 Maggio ad Endine Gaiano,
furono assassinati otto operai tra loro: Lorenzo Rubino, Mario Benedetti,
Giovanni Camera e Giuseppe Magni. Il 3
Maggio a Caravaggio fu ucciso l’ingegner Michele Solivari. A Romano di
Lombardia il 16 Maggio furono uccisi:
Carlo Finazzi, Antonio Mansueri, Paolo Primi e Augusto Brina. Il Capitano Aldo Resmini fu trucidato il 20
Maggio e il 28 Maggio fu assassinato sulla porta di casa il ragionier Carlo
Fontana. La lista degli assassinati a Bergamo e in provincia sarebbe ancora
lunga; le uccisioni accertate, perpetrate dopo il 24 Aprile, contano 247
persone. Innumerevoli furono i casi di fascisti “suicidati”.
L' ECO DI BERGAMO - 27 APRILE 1945
L' ECO DI BERGAMO - 28 APRILE 1945
L' ECO DI BERGAMO - 30 APRILE 1945
IL GIORNALE DEL POPOLO 1 MAGGIO 1945
IL GIORNALE DEL POPOLO 3 MAGGIO 1945
L' ECO DI BERGAMO 4 MAGGIO 1945
"ECO DI BERGAMO" DAL 28 APRILE AL 16 MAGGIO 1945